martedì, ottobre 30, 2007

elezioni sindacali, governo in bilico e problemi scolastici

Ieri sera ho ascoltato mio figlio raccontare una disavventura scolastica: qualcuno gli ha sottratto alcuni pupazzetti, che mio figlio credeva di aver riposto al sicuro nella cartella.
Mio figlio era molto deluso.
Anch'io lo ero. Abbiamo condiviso questo momento; quando poi lui è andato a letto, ho riflettuto con sua madre sulla durezza della vita a otto anni, in Brianza.
A entrambi noi non pareva che le cose fossero così polarizzate, "ai nostri tempi". Ci si scontrava con i compagni, si litigava con i genitori, si serbava rancore verso i nonni; ma era definito un ambito in cui i ruoli erano chiari e condivisi: come quando ci si ammalava. Allora le mamme tornavano mamme, i nonni nonni, la casa un rifugio entro cui mettersi al riparo.

La scuola era il luogo della socializzazione per eccellenza, dove si studiavano le materie e insieme si imparava l'educazione civica - il modo di stare insieme.

mercoledì, ottobre 24, 2007

una volta erano guerrieri

Tata-Fiat; Vodafone; Wind.
Mi ostino a sottolineare la politica industriale di Marchionne per porre continuità con l'esperienza passata di Torino e Ivrea, contratti metalmeccanici (quelli che hanno respinto con l'80% di no l'accordo sul welfare) da cui la costola delle telecomunicazioni si è separata, con una categoria differente.
l'avventura (!) dell'azienda di Sawiris in Italia non può non fare riferimento al quadro concertativo che forza le relazioni industriali, tra lavoratori/trici da un lato e sindacato e azienda dall'altro.
Il Governo attuale, addentato dal coccodrillo liberista, capitanato dal liquidatore dell'IRI, non può che adeguarsi alle richieste della proprietà - anche perchè la merce di scambio sono le comunicazioni mobili in Medio Oriente, dove si addensano nubi di guerra: in un'area geografica demolita, senza infrastrutture, senza energia elettrica, che cosa di meglio che promuovere la telefonia mobile e il trasporto di dati senza fili?
Stiano attenti dunque i lavoratori, a confidare troppo entusiasticamente nel potere deterrente di temi quali "il depauperamento del territorio milanese" o "l'abbattimento di professionalità".
Guardino piuttosto ad Arese, soltanto 5 anni fa - guardino a Malpensa, per la quale il sindacato, quello stesso che si spende con la direzione di Wind per governare la ristrutturazione, ha di fatto accettato (al di là del giudizio nel merito che ognuno può articolare) di spostare Alitalia.
Malpensa, mica la mia autorimessa! Miliardi in euro di investimenti, piano industriale, macroregione padana a vocazione europea, tutto quanto scientemente sgretolato a favore di AirFrance e di Parigi.
"operai sveglia!" scrivevano alcuni sui muri delle fabbriche, nei paesi del Biellese alla fine degli anni '70 - sembra un'era geologica fa: ora quegli stessi operai non saprebbero più che cosa scrivere.

link:http://rsuwindmilano.blogspot.com/