lunedì, ottobre 20, 2008

quando non c'è un perchè

Ieri ho rivisto alcune foto di un bimbo: mare, compagnia, volti ridenti.
Mi sono ricordato di quest'anno al mare: compagnia, volti ridenti, qualche tensione e soprattutto, l'incidente. La frattura. La corsa a Milano.
E il lungo periodo di riabilitazione, che non è ancora terminato, il cui esito è incerto. E intanto, si somma e si rinnova giorno dopo giorno la fatica di tornare a "avere" il braccio, a usarlo "come se fosse" in buono stato, a convincersi ogni volta che ritornerà alla funzionalità piena, e la disperazione che cresce man mano che passano i giorni.
Che cosa ci riserverà la visita di controllo? Saremo indotti a subire un nuovo intervento? Le possibilità di recupero pieno saranno confermate?
E poi: avremo fatto tutto il fattibile? dove avremo sbagliato?

Spesso mi chiedo perchè, e immagino come sarebbe andata se non fosse accaduto. Ma è accaduto. E' inutile chiedersi perchè.

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mercoledì, ottobre 01, 2008

"vivere meglio" (tavernerio) e lo stiramento dei meridiani

questa sera sono stato in un posto dove persone "perbene" accompagnano allo stiramento dei meridiani. I meridiani sono sei. più sei. più altri che ci vuole tutta una geografia del corpo per scoprirli e conoscerli e impararli.
Ho parlato di malta, nel senso di sabbia-calce-cemento-acqua: Fulvia mi ha detto "bene". Laura mi ha detto "grazie, hai nominato due elementi importanti"
Laura ci ha indicato un modo di stirare i meridiani del metallo: a me sono venuti in bocca i sapori delle lame delle falci, il profumo del fieno, il rumore delle coti, il calore del sole sulla pelle della schiena. Scrivi, mi ha detto Laura: te scrivi, poi magari facciamo un lavoro. Io quel lavoro lo voglio fare, anche se non so qual è. Così ho scritto. Ho scritto per questo. Anche.


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