martedì, gennaio 31, 2012

misurare l'energia

giovedì 7 aprile 2011, 12.40.38 | berti_1
Eccoci dunque a un elemento di conoscenza in più: la potenza espressa in Gw (miliardi di watt, milioni di kilowatt) fornisce annualmente un'energia in Gwh (gigawattora) pari al suo valore moltiplicato per le ore di un anno che sono 8670 per ogni anno di 365 giorni.
Si possono rileggere con più tranquillità i dati esposti qualche giorno fa.

Dal sito di www.educambiente.tv copio le seguenti informazioni:
"In Italia i consumi elettrici sono stati nel 2009 pari a 88,64 Mtep, ossia 38,54 GW o 337.601 GWh.

Tale dato è detto anche "consumo o fabbisogno nazionale lordo", e corrisponde all'energia elettrica di cui ha bisogno l'Italia per far funzionare tutti gli impianti, strumenti o mezzi alimentati ad energia elettrica, e contiene anche una percentuale pari al 13,3% di energia importata dall'estero.

Rispetto al 2008, il 2009 ha registrato una contrazione nella richiesta pari al 5,66%, in parte attribuibile alla recente crisi economica e in parte alle perdite di rete, calcolate intorno ai 5,34 Mtep (2,32 GW o 20.353 GWh).
Nel 2009 la composizione percentuale delle fonti energetiche impiegate per la copertura della domanda è stata determinata con il 67,3% di produzione da combustibili fossili, il 19,4% da fonti rinnovabili (energia eolica, idroelettrica, solare e geotermica) e il rimanente dal sopra accennato 13,3% di quota importata dall'estero. L'Italia è il secondo Paese al mondo per importazione di energia elettrica, l'80% circa della quale proviene da Svizzera e Francia. Di questo 80%, il 40% di parte "svizzera" e l'87% di parte "francese" è di origine nucleare: quindi, l'Italia importa energia nucleare per una percentuale compresa tra il 6 e il 7% del proprio fabbisogno. L'Italia è il paese europeo (sesto al mondo) maggiormente dipendente dal petrolio per la produzione di energia elettrica."

Relativamente all'importazione da altri Paesi, la percentuale corrisponde alla metà circa di quanto valutato nel post precedente essere l'importazione di energia elettrica in termini assoluti. Infatti su un totale di 339000 Gwh (e evidentemente non di Gw come avevo indicato precedentemente) 44.000 sono di importazione, pari quindi a circa il 13%.
Dunque siamo, come riporta anche il sito stesso di educambiente, intorno ai 20-22.000 Gwh: un valore assolutamente "risparmiabile" e non tale da giustificare un investimento oneroso, ad alto rischio sia fisico che finanziario, che inizierà a remunerarsi dopo un periodo lunghissimo, di almeno 20 anni.
A questo punto, uscendo malconci ma felici dalla selva di cifre, a chi giova investire sul nucleare?

p.s. un caro saluto al giornalista Sartogo, del quale avevo in parte dubitato, e che ora ho potuto comprendere nella profondità e completezza del suo argomentare



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